Motivazioni di Vidal sul fatto che Gesù sarebbe morto il giovedì del 2 Aprile 33

Per quanto riguarda il giorno della Crocifissione di N.S. Gesù Cristo, se di Giovedì o Venerdì, riporto qui i passi del libro di Vidal in cui si sostiene la tesi che Gesù sarebbe morto il giovedì del 2 Aprile 33 anzichè il Venerdì del 3 Aprile 33 come comunemente si ritiene. Ma prima voglio ricordare che Gesù stesso (in Matteo 12, 40) dice espressamente: “Come infatti Giona rimase TRE GIORNI E TRE NOTTI nel ventre del pesce, così il Figlio dell’Uomo resterà TRE GIORNI E TRE NOTTI nel cuore della terra.”. 

Bene, queste le Parole del Maestro. Allora come la mettiamo? Se è morto di Venerdì sono 2 GIORNI E 2 NOTTI! Quindi il Divin Maestro avrebbe detto una cosa non vera? Si giunge a dire come nel commento a tale passo nella Bibbia di Gerusalemme: “tre giorni e tre notti: quest’espressione stereotipa, tratta tale e quale da Gn 2,1, si applica solo in maniera approssimativa all’intervallo tra la morte e la resurrezione di Cristo” (La Bibbia di Gerusalemme – commento al passo 12,40 di Matteo)! Cioè sembra quasi che si voglia dire: ‘guardate che qui Gesù ha esagerato, non prendete troppo sul serio le sue parole’, e ciò ha dell incredibile!

Ecco comunque cosa dice Vidal nel suo libro a sostegno della  tesi che Gesù sarebbe invece morto il giovedì 2 Aprile del 33 d.C. :

 “Forse può essere interessante per alcuni constatare il consenso, ammesso da quasi tutti gli autori, riguardo all’anno della Crocifissione: coincidono nel dare agli anni 30 e 33 tutte le possibilità, dal momento che in quegli anni cadde di venerdì la Pasqua dei Giudei. I calcoli astronomici indicano con piena certezza che il plenilunio del mese di Nisan (la “Pesah” o Pasqua ebraica) avvenne l’anno 30 il 7 aprile, e l’anno 33 il 3 aprile . A questo punto, e dal momento che gli evangelisti – ambigui nelle loro espressioni “giorno della festa” e “sabato”, come anche nelle sinonime “giorno della Parasceve” o “venerdì di Pasqua” – coincidono chiaramente nel fissare il giorno della Crocifissione nella vigilia della Pasqua, e questo è il dato oggettivo; determinato inequivocabilmente il venerdì come il giorno della Pasqua, grazie alla precisione dei calcoli astronomici, come oggi si possono fare, come si potrebbe dubitare che la Crocifissione accadde di giovedì? Questo spiega più abbondantemente la fretta di finire l’esecuzione e la sepoltura, dal momento che i giorni festivi della Pasqua e del Sabato erano consecutivi, per nulla indicati a seppellire. Teniamo conto che i giudei incominciavano a contare ogni nuovo giorno a partire dal tramonto. Qualche particolare dei Vangeli ci può aiutare a riflettere e a rimettere in questione certi luoghi comuni a cui siamo abituati. Ecco GV 12,1: “SEI GIORNI PRIMA DELLA PASQUA, Gesù andò a Betania”, ecc (e segue la cena che Gli offrirono a Betania). E nel v.12: “IL GIORNO SEGUENTE, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di Palme e uscì incontro a Lui gridando: Osanna!..”. Era la nostra Domenica, cinque giorni prima della Pasqua: quindi essa fu di Venerdì.”

“Dal canto loro, Mt. 21 e Mc. 11 raccontano quello che fece Gesù nei giorni che noi chiamiamo domenica (l’entrata trionfale in Gerusalemme e il ritorno poi a Betania), lunedì (la maledizione del fico sterile e l’espulsione dei mercanti dal Tempio) e martedì (di ritorno a Gerusalemme videro il fico seccato; Gesù ebbe varie dispute e fece il “discorso escatologico”).
Mt 26,1: “Terminati questi discorsi, Gesù disse ai suoi discepoli: Voi sapete che FRA DUE GIORNI E’ LA PASQUA e che il Figlio dell’Uomo…” Disse questo nel giorno di martedì o mercoledì? O quando? Si può supporre che “quei discorsi”, dopo un’intensa giornata, finirono sul tardi, e quindi la frase di Gesù sia stata pronunciata probabilmente dopo il tramonto, quando ormai era iniziato per i giudei un altro giorno…
Mc 14,1: “MANCAVANO INTANTO DUE GIORNI ALLA PASQUA E AGLI AZZIMI…” Alt! Qui c’è un dato ambiguo, visto che si tratta di giorni diversi: 1°, il primo giorno degli Azzimi; 2°, la “Parasceve”; 3°, la festa della Pasqua. Così si deduce dai testi evangelici (Lc 22,7; Mc 14,12; Mt 26,17; Gv 19,14 e 31).
I preparativi per l’ultima Cena: “Venne IL GIORNO DEGLI AZZIMI, nel quale si doveva immolare la vittima di Pasqua..." (Lc. 22,7 e così pure Mc. 14,12 e Mt. 26,17, che precisano “Il primo giorno degli Azzimi”). Gv. 13,1 dice semplicemente: “Prima della festa di Pasqua…”; tuttavia precisa che quando il traditore se ne uscì dal Cenacolo “era notte” (13,30), che quando Gesù fu condotto da Pilato “era l’alba” (18,28), e spiega che i Giudei non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare (quella sera) la Pasqua; il che vuol dire che Gesù con i suoi discepoli aveva anticipato di un giorno la solenne Cena di Pasqua, rispetto a quando ufficialmente si faceva, e tuttavia non fu una cosa strana. Un po’ come noi adesso, che abbiamo la Messa domenicale, ma viene celebrata anche come Messa prefestiva la sera del sabato…
E in 19, 14 dice: “Era il giorno della PARASCEVE DELLA PASQUA, verso mezzogiorno, Pilato disse ai Giudei: Ecco il vostro Re!” . Che la Passione di Gesù fu nel giorno della “Parasceve” o Preparazione della Pasqua, lo dicono tutti gli evangelisti (Gv. 19,31 e 42; Lc. 23,54; Mc. 15,42; Mt. 27,62).

 "A partire da questo momento, incomincia a comparire un altro termine, il sabato. “E chinato il capo spirò. Era il giorno della PARASCEVE e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il SABATO (era infatti un giorno solenne quel SABATO)…” (Gv. 19, 30-31). E così, parlando della sepoltura, Lc. 23,54 dice: “Era il giorno della PARASCEVE e già splendevano le luci del SABATO”. “Sopraggiunta ormai la sera, poiché era la PARASCEVE, cioè LA VIGILIA DEL SABATO”…(la sepoltura, Mc 15,42).
Parlando in seguito della Risurrezione: “Nel giorno dopo il SABATO, Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quando era ancora buio…” (Gv. 20,1) (…) Lc 23,56 e 24,1 dice: “il giorno di SABATO , le donne osservarono il riposo, secondo il comandamento. Iò primo giorno dopo IL SABATO, di buon mattino, si recarono alla tomba…” E lo stesso in Mc. 16, 1-3, che poi dice: “Risuscitato IL PRIMO GIORNO DOPO IL SABATO…”. Apparentemente quindi: 1°, il primo giorno deglio Azzimi (Gesù celebrò la Pasqua nella sua ultima Cena); il 2°, il giorno del Parasceve (Passione, Morte e sepoltura del Signore); 3°, Sabato solenne, nel quale si suppone la Pasqua; e il 4°, il primo giorno della settimana, il primo dopo il Sabato (La Risurrezione). (….)
Ma io credo con la Chiesa e le Scritture che Gesù Cristo è veramente Risorto il terzo giorno, cioè nel corso del terzo giorno, e sia che contiamo i giorni di nome o che li contiamo di fatto, supponendo la sua morte all’ora nona del nostro venerdì, la sua Risurrezione all’alba della Domenica sarebbe stato nel 2° giorno dopo quello della morte.
Il 1° giorno dopo la morte non è quello della morte, ma quello successivo. Pertanto, sostenere che morì un venerdì, e per giunta solo qualche ora dal tramonto, e già contarlo come il 1° giorno, SALTA ALLA VISTA CHE E’ ABUSIVO.
Se la Risurrezione è avvenuta nel giorno che segue il Sabato – e questo è incontestabile -, la Passione e Morte sono state di Giovedì.
Ma allora non era nella Parasceve della Pasqua? Si! MA CHI HA DETTO DUNQUE CHE LA FESTA DELLA PASQUA SIA STATA IL SABATO?
l’unica spiegazione è questa: una particolarità linguistica, come avviene in altre lingue. Che una medesima espressione serve, a seconda del caso o del contesto, a indicare due cose, soprattutto se sono analoghe: il 7° giorno sacro al Signore e la grande festa – il cui nome è Pasqua - sacra al Signore.
Ed ecco per noi quel tanto che bastava a confonderci le idee: la lettura fatta era apparentemente ovvia, ma in realtà era in contraddizione con la verità del Credo; in questo modo ci chiudevamo la buona strada che ci avrebbe portato a capire altre cose… Insomma le profezie dovevano restare sigillate ‘fino al tempo della fine’ “.
(I brani riportati sono stati tratti da Vidal - ... e i suoi non la ricevettero - Edizioni Segno 1995 pag. 108 - 111)

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