16 febbraio 2011

I nipotini di Stalin.

E’ da anni ormai che nel nostro Bel Paese c’è come una guerra civile strisciante.
Infatti esso è come spaccato a metà. Tempo fa era diviso in fascisti e antifascisti, poi lo è stato in democristiani e antidemocristiani, comunisti e anticomunisti, socialisti e antisocialisti, progressisti e reazionari,  cattolici e anticattolici, clericali e anticlericali, credenti e laici,  femministe e maschilisti,  nordisti e sudisti, polentoni e terroni, e adesso praticamente solo in berlusconiani e antiberlusconiani!


Non si può certo dire chi nel corso del tempo sia stato veramente dalla parte 'giusta' e chi dalla parte 'sbagliata',  tutti infatti nel corso della vita commettiamo degli errori, quindi sarebbe corretto e onesto ammettere che magari alle volte ognuno di noi avrà preso degli abbagli, mentre alltre volte avrà avuto ragione...

E invece no, esiste una categoria di persone che ritiene di essere sempre stata dalla parte ‘giusta’, sono purtroppo quelli che amano definirsi  'progressisti e democratici', quelli che (segretamente) credono ancora nel radioso sole dell'avvenire socialista, e che  non vogliono riconoscere quale cancro mostruoso sia stato per l’umanità il  Comunismo, con i suoi 100 milioni e passa di morti e le innumerevoli sofferenze provocate a qualche miliardo di persone nel mondo nel corso dei suoi anni d’oro, di cui ancora perdurano gli strascichi, come ad esempio in Cina. (Uno dei peggiori crimini compiuti dal comunismo è stato fra l'altro  quello di cercare di cancellare nei cuori la trascendenza, la fede in Dio, nel nostro Creatore, e quindi l’adorazione, il culto e l’amore a Lui dovuti, togliendo così la speranza in innumerevoli cuori e comportando così la perdita eterna di miriadi di anime.)

E il guaio è che con  tanta faccia tosta  continuano a riproporre come una minestra riscaldata sempre la stessa sinfonia, anche se diversamente e subdolamente presentata.

Molti di loro  pensano sempre di avere ragione perché si credono superiori e intelligenti, mentre le masse, che incredibilmente esaltano, sarebbero stupide. E non parliamo dell’opinione che hanno di quelli che non sono d'accordo con loro: nel migliore dei casi sarebbero dei deficienti, mentre nel peggiore  dei criminali da demonizzare prima ed eliminare poi, così come succedeva ai tempi di Stalin, di cui sono come dei nipotini orfani e inconsolabili.

E sì,  è il ricorrente vizio che i ‘Rivoluzionari’  hanno mostrato di possedere nel corso della storia: come ad esempio  quelli della Rivoluzione Francese, che ad un regime monarchico insensibile ai bisogni popolari e borghesi sostituirono però un regime di terrore che non risparmiò neanche loro stessi, oppure  quelli della Rivoluzione Socialista, che crearono un mostruoso sistema disumano di controllo e oppreessione dei corpi e delle menti, come quello così  ben descritto da Orwell nel suo romanzo ‘1984’.

Il difetto principale di questi ’Rivoluzionari’? La presunzione che acceca, con il conseguente rifiuto di riconoscere gli errori,  e  il non aver capito che se si vuole cambiare il mondo per prima cosa bisogna cambiare in meglio se stessi, cosa ardua, anzi  impossibile a farsi, se non si riconosce di essere imperfetti e ‘peccatori’.

E adesso, non paghi dei danni che hanno provocato, privi di pudore e discrezione, ancora imperversano nelle scuole, nelle università, nei posti di lavoro, nelle piazze, nella politica, nella magistratura, nei giornali, nei programmi televisivi, e si ergono a paladini della moralità (palesamente in mala fede, loro che negli anni passati propugnavano il libertinaggio sessuale), mettendo all’indice con odio e disprezzo i nemici, cioè quelli che semplicemente non la pensano come loro. Buffo, anche se c’è poco da ridere, questo trasformarsi dei feroci e inesorabili critici della passata Inquisizione 'clericale' in novelli ‘Torquemada’ difensori della moralità pubblica e privata!

E l’odio che seminano sembra crescere a dismisura man mano che il tempo passa.

Spero di sbagliarmi, ma qui si mette male, se continua così e il cielo non ci aiuta, la trasformazione di questa guerra civile ‘strisciante’ in una fase cruenta e conclamata non può essere lontana. E allora sì che saranno  tragedie e dolori per tutti!

2 commenti:

  1. Nipotino di Stalin7 marzo 2011 alle ore 15:37

    In effetti, stando ai nostri giorni, meglio il regime di Gheddafi (baciato da B. in tutti i sensi) o di Lukashencko.
    Che dire, poi, del recente passato: meglio Eltsin che bombarda un parlamento democraticamente eletto, no?!
    Oppure un Putin che fa ammazzare i (pochi) giornalisti a lui contrari.
    Questa sì che è civiltà!
    Tralascio i milioni di morti per fame fatti anche dalle "magnifiche" democrazie.
    E, dulcis in fundo, tralascio i milioni di morti causati dai nazisti!

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  2. Qui non si tratta di socialismo o meno il fatto è che, almeno per quanto riguarda l'Italia, siamo alle prese con un'oligarchia che soffoca tutto il paese per i sui interessi, Berlusconi è solo l'ultima mostruosità di un potere personalistico che non ha più niente di democratico. Le rivoluzioni sono sempre cruente e sanguinose ma rappresentano sempre dei "volani" attraverso i quali le società in genere evolvono verso modelli di vita più equi.
    La rivoluzione francese ghigliottinò i nobili, misura cruenta e crudele, ma le Francia si liberò per sempre di una classe politica vorace, ingiusta e parassitaria, in Francia di fatto i nobili non sono più tornati.
    In Italia una rivoluzione non è possibile, purtroppo, noi abbiamo una rete di controllo che si regge su quattro cardini, clero, fascismo, mafia e soprattutto massoneria, questa composizione ha portato alla creazione di un'oligarchia di potere che attraverso sue dirette emanazioni controlla tutte le nomine di enti strategici, e attraverso queste controlla tutte le istituzioni. Il fine è lo sfruttamento della popolazione attraverso il furto e il saccheggio delle risorse pubbliche che attraverso leggi emanate da governi collusi in un parlamento controllato, passano dai cittadini contribuenti direttamente nelle mani di clero, fascisti, mafiosi e massoni.

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